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Orari
venerdì 16 febbraio 2024, ore 21:15
sabato 17 febbraio 2024, ore 21:15
domenica 18 febbraio 2024, ore 17:0021:15
lunedì 19 febbraio 2024, ore 21:15
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Regia
Cast
Francia 1627. Il giovane D'Artagnan è alla ricerca dell'amata Constance, scomparsa dopo un fallito
attentato a Luigi XIII. Crede di poterla liberare ma nella cella trova la misteriosa Milady. La donna è al
servizio del cardinale Richelieu e viene ricercata sia dai cattolici che dai protestanti i quali si confrontano a La Rochelle che rischia di diventare il luogo in cui si aprirà una nuova guerra di religione.
Nel frattempo Athos deve lasciare il figlio per tornare a combattere e Aramis deve risolvere un problema della sorella che si trova in convento.
La seconda parte della saga cinematografica da Dumas non tradisce le aspettative e dà l'appuntamento ad un terzo film.
Correva l'anno 1909 e Mario Caserini girava un breve film (18 minuti) ispirato alle gesta dei quattro eroi nati dalla penna di Alexandre Dumas. Da allora si sono succedute numerose riletture dei tre romanzi che lo scrittore francese ha dedicato ad Athos, Porthos, Aramis e D'Artagnan. Per la produzione italiana le ultime due volte in cui, con una buona dose di ironia, abbiamo visto in azione i moschettieri sono dovute a Giovanni Veronesi con ''Moschettieri del re - La Penultima mission'e' (2018) e ''Tutti per 1 - 1 per tutti'' (2020).
Bourboulon aveva fatto precedere questo film da ''I tre moschettieri - D'Artagnan'' di cui in apertura ci offre una breve sintesi. Il suo obiettivo è riportare sullo schermo l'opera letteraria di Dumas fondamentalmente rispettandola e al contempo consentire al cosiddetto genere 'cappa e spada' di poter avere una sua dignitosa nuova riconoscibilità sul grande schermo. Riesce a realizzare entrambi i propositi grazie alla riproposizione di un cast di elevato livello in cui ognuno prende sul serio il proprio personaggio risparmiandosi e risparmiandoci quegli ammiccamenti all'oggi che tanto piacciono ad
alcuni suoi colleghi.
Ecco allora un D'Artagnan innamorato, coraggioso, sostanzialmente fedele alla innocente e pura Costance. Un Aramis in bilico tra la fede (non dimentichiamo che quella data iniziale ci ricorda il conflitto pronto ad esplodere in guerra civile totale tra cattolici ed ugonotti, elemento questo che offre ovviamente più spunti al pubblico francese che questi eventi li ha studiati a scuola) e una sorella suora che però è incinta. Porthos che non tradisce il carattere di uomo attento ai piaceri della vita che lo scrittore gli ha attribuito.
Infine Athos, uomo combattuto e combattente, legato al figlio ancora piccolo e non ancora del tutto distaccato dall'amore nutrito per quella Anne De Breuil che diventerà nota come Milady de Winter. È intorno a lei che questa volta la vicenda ruota, senza però che tutto quanto le sta intorno venga mai abbandonato a se stesso.
Eva Green, ormai esperta nell'interpretazione di donne dal fascino pericoloso, sa come tenersi lontana
dallo stereotipo della creatura animata solo da perfidia per dare al suo personaggio tutte le sfumature di
cui necessita. Ivi compresa, a un certo punto, una possibilità di essere, se non giustificata, almeno
capita.
Tutto ciò in un film che merita la visione sul grande schermo anche per le soluzioni scenografiche adottate che rispettano la tradizione avendo i mezzi per farlo. Con, in aggiunta, un finale che più cliffhanger di così non si può.